Massa itinerari artistici
Itinerario A Dal castello Malaspina a piazza del Duomo
Questo itinerario nella città di Massa parte da uno dei punti più panoramici, dalla roccia su cui svetta il castello Malaspina.
Castello Malaspina
Passeggiando per il camminamento della cortina muraria che cinge l’ampio cortile ed il palazzo del marchese di Massa, importante residenza rinascimentale, si domina la pianura sottostante e la costa. Una simile posizione deve avere inciso nella scelta di costruirvi in età altomedievale una struttura fortificata. All’inizio fu eretto solo una alta torre, il mastio. Nel corso dei secoli si procedette ampliando l’area fortificata, venne così innalzato il bel palazzo rinascimentale, al cui posto in primo luogo si trovavano solo poche abitazioni in legno, e furono costruiti baluardi lungo la cinta muraria, destinati ad ospitare le artiglierie leggere. Oltre alla forte suggestione che si prova a visitare il castello, si aggiunga che le sue stanze ospitano spesso mostre temporanee.
Scendendo in città si raggiunga via Alberica dove si può visitare il Museo diocesano.
Museo diocesano
Collocato nel piano nobile del quattrocentesco palazzo Vescovile, la struttura museale raccoglie le più significative testimonianze dell’arte sacra provenienti dal territorio di Massa Carrara.
Si possono, quindi, ammirare paramenti religiosi, dipinti, sculture marmoree e lignee di medie e piccole dimensioni oltre ché strumenti e arredi liturgici, alcuni dei quali opere di autori prestigiosi come Jacopo della Quercia, Felice Palma, Agostino Ghirlanda.
Proseguendo per via Alberica si giunge in piazza Aranci che dall’Ottocento, secolo in cui fu realizzata, rappresenta l’emblema del centro cittadino sia per i massesi che per i turisti, alcuni dei quali illustri come Carducci e Leopardi. Come rivela il suo nome questo spazio è delimitato su tre lati da una doppia fila di aranci mentre sul quarto, in fondo, risalta l’enorme mole del palazzo ducale con cui costituisce un unico complesso monumentale.
Palazzo Ducale
Edificato tra il Cinquecento ed il Settecento, il palazzo trae origine dalla volontà del principe Alberico I Cybo-Malaspina di dare al suo piccolo stato un decoro ed un’immagine tali da ben figurare tra i raffinati principati della penisola italica. Se l’esterno appare sontuoso e grandioso, l’interno, un tempo arricchito da una splendida quadreria, contenente dipinti di artisti quali Leonardo, Raffaello, Tiziano, Giorgione, oggi possiamo purtroppo osservare solo le opere d’arte che la dissipazione del duca Alderano e la rapacità delle armate rivoluzionarie francesi non poterono sottrarre al patrimonio ducale. In fondo al bel cortile fa da scenografico fondale all’ingresso il grottesco dove attorno alla grande statua di Nettuno si affollano stucchi e decorazioni; di grande fascino sono anche il salone degli Svizzeri e la cappella Ducale, i cui soffitti affrescati e la pregevole ancona marmorea sono rimasti a testimonianza dell’originaria ricchezza di questo ambiente. Da segnalare è anche l’alcova del duca Carlo II, tripudio della maestria degli scultori in marmo di Massa e di Carrara. Il palazzo è talora sede di mostre temporanee.
A fianco della piazza si trova via Dante, risalendola si arriva in piazza del Duomo.
Duomo
Intitolata a san Pietro Apostolo e a san Francesco d’Assisi, la chiesa fu edificata nel Quattrocento ed in seguito a gravi danneggiamenti ricostruita e ampliata nel Seicento. Fu in questo secolo che il duca Alberico II vi fece costruire la cappella di famiglia, e sotto di essa la cripta tombale, in prossimità della chiesa. Tra le varie opere di particolare interesse ivi custodite sono da segnalare il Presepio in terracotta policroma di Benedetto Buglioni ed alcuni dipinti del Pinturicchio. Non mancano ovviamente lavori in marmo provenienti dalle vicine cave di Carrara, come gli altari dei Bergamini e l’ancona di Andrea e Tommaso Lazzoni.
Per chi raggiunga la zona della stazione è consigliabile fare una piccola deviazione che ci permette di visitare il Santuario Madonna dei Quercioli.
Santuario Madonna dei Quercioli
Fu edificato nel suo impianto originario nel 1832, al fine di custodire un affresco settecentesco raffigurante una Madonna col Bambino e Sant'Antonio in preghiera. Originariamente destinata alla devozione di un privato, l'opera rimase nella sua abitazione finché fu trovata da due donne, una delle quali si vuole ne abbia ottenuto una grazia. Sono inoltre conservati al suo interno alcuni pregevoli arredi sacri e una predella in legno, del Cinquecento, attribuita alla scuola del Ghirlandaio.
Itinerario B Itinerario fuori città
Museo etnologico delle Apuane
Il Museo etnologico delle Apuane, ospitato in una palazzina vicino al santuario di Madonna degli Uliveti di Massa, è dedicato alla cultura popolare della fascia costiera della Lunigiana. Attualmente il museo presenta una delle raccolte più esaustive della Toscana sia dal punto di vista della quantità, sia per la tipologia degli oggetti presentati. La collezione etno-antropologica, risalente all’Ottocento e al Novecento, comprende strumenti da lavoro, mezzi industriali e agricoli, e quant’altro riguardi le attività produttive e la vita quotidiana delle popolazioni locali. Accanto alla documentazione delle attività domestiche, rurali ed artigianali, l'allestimento presenta anche la testimonianza dell'attività di estrazione e lavorazione del marmo.
Villa la Rinchiostra
Originariamente casino di caccia, l’edificio divenne nel Seicento una villa per volere di Teresa Pamphili, moglie di Carlo II Cybo Malaspina. Il vasto giardino che la circonda è suddiviso da vialetti in aiuole di bosso, ornato da fiori, essenze arboree e da statue.
Finita nelle mani di vari proprietari, è attualmente di proprietà del Comune di Massa. Il parco ha perso buona parte del disegno della struttura originaria, solo due delle quattro vasche sono oggi visibili. Imponenti alberi caratterizzano questo parco: i maestosi lecci del viale centrale, gli spettacolari cedri del Libano, le gigantesche magnolie, gli esotici alberi della canfora, gli eucalipti e le palme. Tra le piante non possono mancare gli aranci che da secoli caratterizzano la città di Massa.