Le vie etrusche

Nel cuore della Maremma grossetana, la roccia si squarcia dando vita ad un reticolo insospettabile di canyon. Essendo nascosti da una folta vegetazione non sono molto conosciuti; la loro presenza è stata riportata all'attenzione da Giovanni Feo, studioso e conoscitore del luogo, che così ricorda la sensazione provata la prima volta che per caso capitò in uno di questi canyon: "Nonostante siano l'una diversa dall'altra, le Vie Cave hanno in comune la sensazione che lasciano: quella di smarrimento, ma al tempo stesso di protezione." E come non credergli! La visione di questi corridoi, alti anche venti metri, che si addentrano, in un angusto e stretto spazio, nella natura tufacea degli altopiani, situati nei pressi di Sorano e di Pitigliano, è particolarmente suggestiva, quasi magica. Diventa poi unica se si pensa che non si tratta di un fenomeno naturale, bensì di vere e proprie vie scavate nel terreno dagli Etruschi.

Sulla ragione che li spinse a creare questi percorsi veramente singolari sono state avanzate molte ipotesi. Alcuni archeologi ritengono servissero a far defluire l'acqua piovana dai pianori alti, facendola confluire in gole profonde, altri sostengono più verosimilmente che fossero delle vere e proprie strade di grande comunicazione. Vi è poi una terza teoria, decisamente affascinante; è quella sostenuta da Giovanni Feo secondo cui le Vie Cave nacquero in un contesto di culto della terra e furono in un secondo tempo utilizzate come percorsi sacri e funerari. Tale opinione è supportata dall'atmosfera di misticismo che circonda chi esplora questi cunicoli, accolto nel grembo di Madre Terra. Che simili sensazioni fossero comuni già agli antichi pare essere comprovato dal ritrovamento di una croce uncinata, simbolo del sole e della vita. Accanto è possibile leggere "vertne", la cui radice rimanda alla più importante divinità etrusca Veltha, dio dell'essere e del divenire, del cielo e della terra.

Rafforza la sacralità di questo luogo la prossimità di due tombe, dette della Sirena e di Ildebranda. Quest'ultima, databile intorno al III secolo a.C., doveva essere un tempo rivestita di stucchi policromi di cui purtroppo rimane ben poco, tranne un'unica magnifica colonna, decorata con motivi zoomorfi e vegetali. Nella tomba della Sirena è rimasto invece intatto il frontone, abbellito da sculture raffiguranti per l'appunto una sirena a due code che accompagna delle anime. E non sono queste le uniche sorprese che attendono chi si addentra in queste gole. Qua e là fanno capolino lungo le pareti, da tabernacoli medievali, immagini sacre che dovevano servire a proteggere i viandanti dal diavolo, ramingo per questi luoghi. La loro presenza testimonia della fortuna che queste vie, così efficienti e percorribili dai carri, incontrarono attraverso i secoli. Oggi, non ancora divenute meta di un turismo di massa, emanano una sorta di fascino primordiale da cui non si può che essere rapiti. Regalatevi dunque un'emozione indimenticabile e immergetevi in questo percorso che, tra curve e rettilinei, in un intreccio di felci e funghi rari, vi condurrà alla scoperta di tre incantevoli borghi: Pitigliano, Sovana, Sorano.

Sorano

Arrampicato sui fianchi di un'alta rupe, il paese è dominato dall'enorme mole della fortezza Orsini, al cui interno si possono individuare tre nuclei costruiti in epoche diverse: la Rocca medievale, la cortina, i bastioni ed il mastio rinascimentali ed un edificio di inizio Novecento.

La vera attrattiva si trova però a pochi chilometri di distanza da Sorano: è la Pompei del tufo, ossia il grandioso insediamento rupestre di Vitozza. Nelle oltre duecento grotte, alcune delle quali comunicanti tra di loro, furono intagliate nel tufo le abitazioni e persino il loro arredo interno. Se siete affaticati da queste passeggiate e volete rilassarvi, cogliete l'occasione per distendervi presso le terme di Sorano.

Sovana 

Se questo borgo è stato inserito tra i cento borghi più belli di Italia ed è stato dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, un motivo ci dev'essere. Anzi ce ne sono diversi. Piccolo ma ricco di tesori, come la Cattedrale e la Rocca Aldobrandesca, la necropoli rupestre e la chiesa di santa Maria. Avventurarsi alla loro scoperta sarà un vero piacere.

Pitigliano

Più che una, due città. Infatti al di sotto dell'insediamento sorto su uno sperone tufaceo giace la Pitigliano sotterranea, formata da cunicoli, stalle, cantine, colombari e, immancabili, Vie Cave.
È chiamata anche la Piccola Gerusalemme perché qui ha abitato per molto tempo una comunità di Ebrei, attualmente assai ridotta. Nel Ghetto si trova la Sinagoga, dove in molti vanno a sposarsi. 
Passeggiendo per Pitigliano potrete inoltre visitare l'acquedotto seicentesco, la Cattedrale e, perché no, frequentare anche i suoi stabilimenti termali.