Parchi della provincia di Massa Carrara
Parco delle Apuane
Le Alpi Apuane si distinguono dal vicino Appennino grazie alla morfologia assai aspra, con le loro valli profondamente incise ed i versanti imponenti e molto inclinati. Note per la bellezza dei propri marmi e per gli abissi e le cavità del sottosuolo carsico, il Parco delle Apuane interessa i territori di Massa Carrara e di Lucca. S'innalza a fare da spartiacque tra le due province il Monte Pisanino. Una bella e triste leggenda circonda la sua vetta, la più alta delle Apuane. Si racconta che il nome "pisanino" dipenda dal fatto che in questa zona cercò rifugio un soldato pisano accusato di tradimento. Ferito, l'uomo fu curato da un uomo e da sua figlia dai quali, non avendo svelato il proprio nome, veniva chiamato "il pisanino". Malgrado le attenzioni della giovane il soldato morì, arrecando in lei un dolore così profondo che tutti i giorni la ragazza andava a piangere sulla sua tomba. Ogni lacrima si trasformò in una pietra e in poco tempo ebbe origine il più alto monte delle apuane, chiamato in memoria di quell'infelice amore il Pisanino.
Itinerario nella provincia di Massa Carrara
Nella provincia di Massa Carrara si staglia la corona montuosa celebre in tutto il mondo per il pregiato marmo che da sempre viene estratto. Indimenticabile è questo paesaggio che da lontano pare innevato, tale è il candore della sua pietra che alla luce del sole emana un bagliore quasi accecante. Uno tra i più grandi complessi di cave è il Monte Sagro. Una vista affascinante sorprende chi guadagna, senza troppo fatica, la cima da dove lo sguardo raggiunge il golfo dei poeti.
Pur essendo la roccia apuana spesso instabile e quindi poco idonea alla pratica dell’alpinismo, molti sono i nomi famosi di questo sport che si sono arrampicati su queste pareti montuose. Una delle più scalate è quella nord del Pizzo d’Uccello, la cui base è raggiungibile passando dal paese di Equi Terme che come rivela il nome è conosciuta per la presenza di stabilimenti termali.
Sito web: www.parcapuane.toscana.it
E-mail: www.parcapuane.toscana.it/Contattaci.htm
Informazioni
Telefono 050 525500 - Fax 050 533650
Eventi, escursioni
Per conoscere gli eventi organizzati durante l'anno consultare il sito del parco cliccando QUI.
Come arrivare
- In treno
La stazione più vicina è quella di Aulla/Equi Terme.
Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Lungo i crinali dell’Appennino tosco-emiliano si estende l’ultimo nato tra i parchi nazionali italiani. Nel versante toscano le province interessate dalla presenza del parco sono quelle di Massa Carrara e di Lucca. Il parco presenta ambienti diversissimi tra loro, ognuno dei quali è caratterizzato da varie specie vegetali e animali.
Dapprima ci si immerge nei boschi che ricoprono le pareti dei monti sino a quasi 1.700 metri di quota. Al di sotto dei 1.000 metri predominano i querceti, spesso convertiti in castagneti da frutto, mentre al di sopra prende il sopravvento la foresta di faggio, dove vivono indisturbati cinghiali, caprioli e cervi che vanno in cerca di cibo per le radure erbose e arbustate, salendo di quota durante i mesi più caldi. Le faggete sono talvolta interrotte da boschi di conifere, in prevalenza di abete rosso e bianco, impiantate per recuperare i versanti più degradati dal pascolo e dall’eccessivo sfruttamento forestale. Alcune di queste zone così disboscate sono invece state trasformate in arbusteti tra i cui rami nidificano coppie di uccelli non comuni quali l’averla piccola ed il saltimpalo.
Salendo di quota le foreste lasciano spazio alle brughiere, tra cui è particolarmenete diffusa quella a mirtillo, dove nasce sporadicamente il sorbo alpino, in Toscana presente solo sulle Alpi Apuane e sul tratto di Appennino del parco che, riparato dalle miti correnti tirreniche ed esposto ai freddi venti continentali, presenta condizioni climatiche perlopiù prossime a quelle alpine, che si riflettono sulla flora e sulla fauna delle quote più alte.
Poco più in alto si aprono a perdita d'occhio vaste praterie, dove nei laghi, spesso di origine glaciale, si rispecchia il cielo solcato dal gheppio, dalla poiana, talvolta dal falco pellegrino e, sul versante toscano, dall'aquila reale che qui trova una delle sue prede preferite: la marmotta. Pascolano in queste distese verdi, schizzate da macchie di colori cangianti con l'alternarsi delle stagioni, caprioli, cervi ed anche mufloni, la cui presenza garantisce al lupo, reintrodotto da poco, di sopravvivere.
Arrampicandosi si raggiungono le vette dei monti che qui superano i 2.000 metri di quota.