Parchi naturali della provincia di Grosseto

Parco Nazionale Arcipelago Toscano

Viste dall'alto queste isole sembrano delle gemme incastonate nel manto turchino del mare, proprio come narra la leggenda che le vuole perle cadute dalla collana di Venere. Più che perle si tratta però di smeraldi vista la folta vegetazione che ricopre queste sette terre rocciose, così diverse l'una dall'altra per estensione, origine geologica e storia. Tutte insieme fanno parte del più grande parco marino d'Europa, inserito nel Santuario Internazionale per i Mammiferi marini, ossia l'area marina protetta più grande del Mediterraneo che è stata istituita in base ad un accordo internazionale per tutelare un vasto tratto di mare francese, italiano e monegasco.

Da un punto di vista amministrativo le sette isole rientrano nelle province di Grosseto e di Livorno.

Isola del Giglio

Tra il rumoreggiare dei flutti, che si dice riecheggi le voci di coloro che otto secoli fa parteciparono alla battaglia navale tra la flotta genovese e l'imperatore Federico II, si raggiunge in breve l'isola del Giglio. Situata di fronte al promontorio dell'Argentario, questa terra è formata perlopiù da un massiccio granitico la cui massima vetta è quella del Poggio della Pagana, da dove si gode una vista incantevole sul mare e sulle isole che si stagliano all'orizzonte. Non ancora sbarcati è possibile riconoscere il borgo medievale di Giglio Castello che, arroccato nella zona più alta, conserva pressocchè intatte le testimonianze di quel passato che lo vide fondato nel XII secolo dai Pisani e successivamente ampliato dai granduchi di Toscana. Camminando per l'isola lasciatevi conquistare dagli straordinari colori di cui questa terra si riveste, soprattutto in primavera, grazie alle sue centinaia di specie vegetali e dai suoi profumi, il più famoso dei quali è quello dell'Ansonica, vino bianco locale.

Come arrivare: è raggiungibile tutto l’anno partendo da Porto Santo Stefano. Da qui i collegamenti marittimi raggiungono Giglio Porto, il principale approdo dell’isola. L’accesso delle auto è soggetto a limitazioni nel periodo estivo.

Isola di Giannutri

Nella zona più meridionale dell'Arcipelago Toscano emerge dai fondali spettacolari del mar Tirreno una striscia di terra a forma di mezzaluna. Per questo suo particolare aspetto l'isola di Giannutri fu anticamente chiamata Artemisia e Dianum, nomi attribuiti alla divinità lunare rispettivamente dai Greci e dai Romani. Meravigliosa è la sua costa prevalentemente frastagliata da affascinanti calette e incisa da profonde spaccature e innumerevoli grotte. I suggestivi strapiombi rocciosi che si tuffano nel mare trasparente sono interrotti da due sole spiagge, una delle quali, Cala Maestra, conserva il più importante sito archeologico dell'isola. Qua, dove un tempo si trovava il porticciolo romano, sono rimasti i resti di diversi edifici; prima fra tutti la splendida villa della famiglia dei Domizi Enobarbi, cui appartenne Nerone, edificata tra il I ed il II secolo d.C. sul punto più alto. La quantità degli edifici e la vastità delle cisterne, ancora funzionanti, rivelano che la colonia romana di Giannutri doveva essere piuttosto numerosa. Oggigiorno la fanno da padrone i gabbiani, sono loro i primi ad accogliere chi approda a Cala Spalmatoio. L'assenza di un turismo selvaggio ha favorito la conservazione del ricco manto vegetale, caratterizzato dalla presenza di molte piante tropicali.

Come arrivare: è raggiungibile tutto l’anno partendo da Porto Santo Stefano, i collegamenti marittimi sono ridotti durante l’inverno e giornalieri durante la stagione estiva, con partenza e rientro in giornata.

Parco faunistico dell'Amiata

Alle pendici del Monte Amiata, vulcano che anticamente dava segni di insofferenza sbuffando minacciose nuvole di cenere e eruttando fiumiciattoli di lava, adesso cresce una natura rigogliosa, dimora di molte specie animali e vegetali. Un patrimonio paesaggistico di così rara bellezza merita inubbiamente di essere custodito e conosciuto ed a tale scopo è stato fondato questo parco, ispirato a quelli faunistici tedeschi cui non ha niente da invidiare.

Al suo interno un sistema di sentieri consente al visitatore di attraversarlo in lungo e largo, apprezzandone l'estrema varietà che va dalle ombrose foreste di faggio e di castagno alle vaste distese aperte, passando per zone più brulle e rocciose. Questi itinerari guidati conducono sino all'altana dei lupi o al recinto degli ungulati, dando così la possibilità di ammirare questi animali selvatici in un contesto che è il più possibile rispettoso dei loro ritmi naturali. Così in autunno potrete assistere ai combattimenti dei cervi ed ascoltare i loro bramiti, verso febbraio inizia la stagione degli amori dei lupi, in primavera poi esplode la vita, in un trionfo di colori di cui si tingono i prati.

Tra le innumerevoli specie che si possono avvistare camminando per questo parco ne ricordiamo solo alcune: volpi, tassi, donnole, faine, lepri, scoiattoli, ghiri e cinghiali.

Sito web: www.parcofaunistico.it
E-mail: info@parcofaunistico.it

Informazioni
Telefono 0564 966867 - Fax 0564 967720

Come arrivare

L'unico sistema è un mezzo di trasporto privato perchè il paese più vicino è Arcidosso (GR) che dista circa 10 Km. Da Grosseto è possibile arrivare ad Arcidosso in pullman.

Parco Regionale della Maremma

Custode di infinite leggende e di preziosi tesori è questa antica terra che, un tempo aspra ed ostile, era rifugio di pirati e briganti. Oggi sono i turisti a prenderla d'assalto e di quel passato conserva il fascino di una natura selvaggia e incontaminata. I sentieri si snodano in un susseguirsi di scenari paesaggistici assai diversi l'uno dall'altro, ma tutti di uguale splendore, immortalati più volte dai registi. Dai monti dell’Uccellina, di origine calcarea e silicea, si scende verso la foce del fiume Ombrone, si attraversa la palude bonificata della Trappola, dove le dune si alternano agli specchi d’acqua. Le aree umide, le pinete e i boschi di macchia mediterranea sono ricovero per tante specie animali quali i cinghiali, i daini, i caprioli, i tassi e i gatti selvatici.

Per gli amanti dello sport, c'è solo l'imbarazzo della scelta, si possono effettuare itinerari in canoa, in mountain bike e a cavallo. Un modo unico e suggestivo per vivere il Parco è quello di partecipare alle escursioni notturne. Questo viaggio vi condurrà alla scoperta di un mondo sconosciuto, da sempre avvolto in un manto di mistero e fascino. Alla pallida luce del cielo stellato si tinge di magia l'intensa attività della fauna notturna, coi suoi calpestii e fruscii tra la vegetazione che emana profumi acri. Accompagnati da guide esperte si potranno così notare aspetti inconsueti, difficilmente osservabili durante il giorno.

Sito web: www.parco-maremma.it
E-mail: info@parco-maremma.it

Informazioni
Telefono 0575 50301 - Fax 0575 504497

Come arrivare

  • In autobus
    Per i servizi di collegamento con autobus da Grosseto (per i soli giorni feriali) rivolgersi alla Società RAMA: Telefono 0564 454169
  • In treno
    Le stazioni più vicine sono quelle di Grosseto e Alberese

Riserva statale Lago di Burano - Oasi WWF

Collocata in una posizione invidiabile, la riserva si trova infatti a pochi passi dal borgo medievale di Capalbio, località turistica molto apprezzata della Costa d'Argento, rinomata per le acque cristalline del suo mare.

Dominato da una seicentesca torre spagnola, il lago salmastro di Burano è separato dal Tirreno da un cordone sabbioso ricoperto di verde e tra i suoi canneti trovano dimora, durante il periodo di svernamento, aironi, falchi di palude, germani reali. I sentieri passano sotto a corbezzoli e lentischi e s'intrecciano nella odorosa macchia mediterranea, colorata da piante di erica, di ginepro e di mirto, in cui cinguettano passerotti e capinere.
Da cannicci fotografici, punti di osservazione e torrette di avvistamento è possibile osservare gli animali in completa libertà.

Orari di apertura
Da Settembre ad Aprile: solo la domenica. Gruppi e scolaresche tutti i giorni, su prenotazione.
Durante i mesi estivi visite su prenotazione

E-mail: oasiburano@inwind.it

Informazioni
Telefono 0564 898829

Come arrivare

  • In treno
    La stazione più vicina è quella di Capalbio