Carrara itinerari artistici
Itinerario A Da piazza Matteotti a piazza Battisti
Questa passeggiata alla scoperta di Carrara inizia in piazza Matteotti, dove si trovano due sculture di rilievo: il Cavallino di Arturo Dazzi e il Porcellino o Cinghiale di Pietro Tacca (l’originale è esposta alla Galleria degli Uffizi).
Da qui parte l'ottocentesca, pedonale via Roma che ci conduce all'ingresso principale del castello Malaspina di Carrara. Costruito su precedenti fortificazioni di epoca longobarda, la costruzione del palazzo Cybo Malaspina risale all'epoca di Guglielmo Malaspina, e nel 1448 divenne la residenza stabile della dinastia. Attualmente è possibile distinguere i due nuclei componenti il palazzo: l'edificio cinquecentesco, voluto da Alberico I, ingloba il precedente castello medievale, del quale rimane il mastio. Dal 1805 il castello è sede della prestigiosa Accademia di Belle Arti, al cui interno è ospitata una importante gipsoteca, considerata tra le più vaste e compiute collezioni d'Italia.
Davanti al palazzo sorge il monumento a Pietro Tacca, scultore carrarese, eseguito da Carlo Fontana, e sulla destra si apre piazza Gramsci, già piazza d’Armi, ornata da una fontana e da alcuni monumenti.
Imboccando via del Plebiscito si incontra la chiesa del Suffragio, eretta a inizio Ottocento. La facciata, piuttosto semplice, è arricchita da un bel portale marmoreo barocco, su cui poggia un altorilievo raffiguranti le Anime Purganti. Oggi sconsacrata, è utilizzata per mostre e concerti. Percorrendo la strada lungo il muraglione di piazza Gramsci, si raggiunge piazza dell’Accademia, su cui si affacciano il settecentesco palazzo Rosso, antica sede dell’Accademia, e la seicentesca chiesa del Carmine, sul cui portale è una Madonna col Bambino di Bartolomeo Ordoñez. Di fronte alla chiesa si prenda via santa Maria, tra le più caratteristiche strade della città medievale, dove, secondo la tradizione avrebbe abitato al numero 14 Petrarca nel 1343. Proseguendo per questa via si raggiunge piazza del Duomo.
Piazza Duomo
Nota anche come piazza Drent, è il fulcro della città antica. Campeggia al centro la bella statua di Baccio Bandinelli raffigurante Andrea Doria, nelle sembianze del dio Nettuno, e ribattezzata il Gigante. Naturalmente è in marmo. Tutto d'altronde in questa città ci parla del pregiato oro bianco delle vicine Alpi Apuane. Plasmata dalle mani di geni dell'arte, questa materia ha dato vita a immensi capolavori, come quelli realizzati dal "divino" Michelangelo che, per poter scegliere i blocchi di marmi su cui lavorare, si recò personalmente alle cave e durante il suo soggiorno carrarese abitò in una casa affacciata su questa piazza.
Duomo
Intitolata a sant'Andrea, la cattedrale di Carrara non poteva essere realizzata che in marmo. Di stile romanico fu innalzata intorno all'anno Mille per poi subire ulteriori interventi con cui furono introdotti elementi gotici, quali il rosone composto da colonnine a tortiglione, l'una diversa dalle altre. La facciata, realizzata nella seconda metà del Trecento, è caratterizzata da una bicromia, frequente nelle chiese toscane, in cui fasce di marmo bianco si alternano a quelle di marmo scuro.
Il portone, autentico capolavoro di scultura marmorea, è incorniciato da un archivolto decorato da raffigurazioni tratte dai bestiari ed immette nell'interno diviso in tre navate e con abside semicircolare. Tra le opere ivi custodite è opportuno soffermarsi ad ammirare il sarcofago di San Ceccardo, patrono di Carrara, un'Annunciazione trecentesca, opera scultorea di scuola pisana, e un Crocifisso ligneo realizzato nel Trecento da Angelo Puccinelli
A lato svetta il campanile marmoreo, aggiunta trecentesca.
Percorrendo un tratto di via Ghibellina e poi via Oivo raggiungiamo piazza Alberica.
Piazza Alberica
Se piazza Duomo, di dimensioni ridotte e dalla forma sghemba, è un tipico esempio di sviluppo urbano medievale, piazza Alberica, ampia e regolare, è il salotto seicentesco. Aperta già nel secondo Cinquecento da Alberico I Cybo Malaspina sull’area del foro boario, è coronata di belle case sei-settecentesche, perlopiù si tratta di sontuose residenze di famiglie legate alla realtà del commercio e della escavazione dei marmi. Spiccano, tra tutte, il palazzo del Medico, nel suo caratteristico colore rosso cupo, ed il palazzo delle Logge, dove nacque lo scultore Pietro Tacca, di cui è in corso una mostra monografica nell’ambito della XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara. Al centro domina la piazza la statua ottocentesca di Maria Beatrice d’Este. Nel piedistallo si inserisce una fontana sovrastata da una sfinge, popolarmente detta il leone, copia di un soggetto conservato nelle collezioni egizie del Louvre.
A due passi si apre piazza Battisti su cui dà il teatro Animosi, un'elegante architettura ispirata ai modelli formali e compositivi greci e costruita per iniziativa dei cittadini. La facciata completamente marmorea presenta due ordini di colonne. Tramite due scalinate, abbellite da allegorie in gesso raffiguranti la musica e la poesia, si accede ai palchi, divisi da piccole colonne marmoree separate da preziosi stucchi.
Itinerario B Museo del Marmo
Fuori dal centro storico, lungo via XX Settembre, si trova uno dei luoghi più rappresentativi della cultura locale di Carrara. Questo museo non potrebbe trovarsi altrove, se non a Carrara che parla di marmo sin dal nome, sulle cui origini sono diffuse varie ipotesi legate alle cave, e dallo stemma raffigurante una ruota con l'iscrizione latina Fortitudo mea in rota (la mia forza è la ruota). E le ruote sono quelle dei carri usati pertrasportare il marmo. Soltanto in questa città si potrebbe trovare un simile complesso museale, ben articolato in sei sezioni, in cui fanno bella mostra i 114 tipi di marmo estratti dalle Alpi Apuane. Arricchiscono il percorso espositivo antiche carte topografiche, disegni e piante archeologiche, fotografie aeree e all'infrarosso. All'esterno sono esposti materiali di grossa mole, tra cui riveste particolare interesse un vagone, l'ultimo rimasto della ferrovia marmifera, che inizió la sua attivitá nel 1890.