Grosseto itinerari artistici

Itinerario Da piazza Dante al Cassero

Piazza Dante
È questa la principale piazza di Grosseto; dalla forma a ventaglio ispirata dal Campo senese, ospita al suo interno la cattedrale, il Palazzo del Comune, il Palazzo della Provincia e al centro il monumento a Leopoldo II di Lorena, ultimo granduca di Toscana, particolarmente benvoluto dai grossetani per essere stato il primo sovrano ad avere tentato di risollevare le sorti di una terra all'epoca tanto travagliata.

Duomo
Costruito sui resti di un primitivo edificio religioso a partire dal 1294, l'edificio subì una serie di modifiche sino all'Ottocento, periodo a cui risalgono gli interventi in stile neoromanico sulla facciata a bicromia bianco-rosata e quelli all'interno di smantellamento degli altari barocchi che un tempo erano addossati alle pareti. Tra le opere conservate si può ammirare subito all'entrata la bella acquasantiera cinquecentesca in marmo, ricca di citazioni dall'antico, quali festoni e delfini cavalcati da putti. Attraversando le navate si vedono inoltre il monumentale fonte battesimale di Antonio Ghini, un grande leggio ligneo risalente ai secoli XVIII e XIX, un quattrocentesco Crocifisso in legno policromo, in cui si scorgono influssi donatelliani. Si raggiunge così la zona presbiteriale dove si trova il seicentesco altare maggiore, fregiato di preziosi marmi e realizzato su disegno di Tommaso Redi. Infine è da segnalare la cosidetta Madonna delle Grazie, immagine particolarmente venerata dai grossetani.

Lasciata piazza Dante e percorso corso Carducci, principale via del centro storico, si incontra la piccola chiesa di san Pietro.

Chiesa di San Pietro
Nel cuore della vecchia Grosseto si trova questa chiesetta, unico edificio romanico di tutta la città e il più antico dell'intera diocesi. Citato già in una bolla pontificia del 1188, ha probabilmente origini più remote, anche se vari interventi di ristrutturazione hanno modificato l'aspetto originario, per esempio sostituendo all'antica torre campanaria un campanile seicentesco.

Dietro la chiesa si aprono tre piazze contigue, Baccarini, San Francesco e Indipendenza, su cui si affacciano alcuni edifici di rilievo: il Museo archeologico e d'arte della Maremma, la chiesa dei Bigi, il convento delle Clarisse, quello di San Francesco e il complesso del vecchio ospedale della Misericordia.

Museo archeologico e d'arte della Maremma
Visitando le prime sale è possibile apprezzare una interessante raccolta di reperti archeologici, perlopiù rinvenuti nella provincia grossetana, tra cui il pezzo più rilevante è la ciotola di bucchero con alfabeto etrusco graffito del VI secolo a.C. Proseguendo si visita la parte del museo dedicata alla produzione di arte sacra locale. All'interno di un consistente nucleo di opere senesi spiccano il Giudizio Universale, dipinto da un artista duccesco del XIII secolo, e la raffinata Madonna delle ciliegie del Sassetta. Di particolare interesse è un quadro seicentesco di Ilario Casolani in cui compare una veduta a volo d'uccello di Grosseto che, anche se in parte idealizzata, ci consente di ricavare preziose informazioni sul suo tessuto urbanistico. Notevole infine è il patrimonio di arredi sacri, librario e in maiolica.

Chiesa dei Santi Gherardo e Ludovico
Eretta nel 1585, apparteneva al convento delle Clarisse; quindi divenne di proprietà dei confratelli dei Santi Gherardo e Ludovico e fu chiamata dei Bigi per il colore della cappa dei frati. Attualmente vi è allestito il Museo del laboratorio di Grosseto in cui sono analizzati i dati emersi conseguentemente agli scavi operati sul territorio.

Chiesa di San Francesco
Collocata nell'omonima piazza, sorge sopra un edificio preesistente appartenuto ai Benedettini e da questi ceduta ai Francescani. Al suo interno è conservato un magnifico Crocifisso attribuito a Duccio di Buoninsegna, oltre a vari affreschi e decorazioni.

A questo punto percorrendo via Ginori e poi via Garibaldi, si raggiunge via Saffi su cui troviamo il Cassero inserito in uno dei bastioni della cinta muraria.

Cassero senese
Questo basso ma imponente torrione fa parte del complesso del bastione Fortezza ed è, assieme a Porta Vecchia, l'unico elemento della mura medievali sopravissuto all'opera di ricostruzione intrapresa nel Cinquecento su committenza medicea che lo ha però coinvolto modificandone l'aspetto originario. In seguito a tali lavori fu realizzato un sotterraneo che consentiva di sorvegliare la porta, punto debole della nuova Fortezza, mentre una rampa d'ingresso conduceva ad una sala interrata che univa il Cassero al resto della guarnigione.

Dopo secoli in cui la stella fortificata medicea è rimasta inutilizzata, senza mai sostenere un assalto, è dall'Ottocento che è diventata luogo di passeggio. Numerosi alberi vi sono stati impiantati trasformando le mura in giardino pubblico, dove di tanto in tanto si svolgono spettacoli e mostre.