Lucca itinerari artistici

 Itinerario A Da porta Elisa a via Fillungo

Questo nostro itinerario inizia a porta Elisa che si apre sul lato orientale della cinta muraria. Saliamo sulle mura e percorriamole sino ad arrivare al baluardo San Salvatore; da qui scendendo si preenda via della Quarquonia su cui si affaccia villa Guinigi, attuale sede del Museo nazionale.

Museo nazionale di villa Guinigi
Entrando a visitarlo soffermiamoci prima a osservare la bella facciata principale caratterizzata da un arioso loggiato e da un susseguirsi di trifore con archetti poggianti su esili colonnine, espressione tipica dello stile tardo-gotico lucchese. Il museo ospita opere la cui storia si intreccia con quella della città, aiutandoci così a conoscere man mano la cultura figurativa di Lucca nei suoi sviluppi dalle origini fino al Settecento. Questo affascinante viaggio comincia al piano terra con l’esposizione di reperti archeologici, come i resti provenienti dai monumenti e dalle abitazioni di epoca romana, per continuare ai piani superiori dove si trovano capolavori duecenteschi come la Croce Dipinta di Berlinghiero, quattrocenteschi come la Pietà di Matteo Civitali e cinquecenteschi come la Madonna con Bambino e Santi di Amico Aspertini, pittore bolognese autore degli affreschi nella basilica di San Frediano. Il percorso si conclude con le opere settecentesche tra cui spicca L’Estasi di Santa Caterina da Siena del pittore lucchese Pompeo Batoni.

Proseguendo lungo via della Quarquonia giungiamo in piazza San Francesco, che prende il nome dalla chiesa che sorge in questo luogo.

Chiesa di San Francesco
Ricostruita nel Trecento, ha la facciata rivestita in calcare bianco cui sono addossate due arche, ossia sepolture, con fastigio gotico. Al suo interno, nella cappella Pagnini, sono visibili alcuni dei più importanti affreschi che siano a Lucca, si tratta di un ciclo pittorico da alcuni attribuito a Cosimo Rosselli da altri a Benozzo Bozzoli. Lungo il lato nord della chiesa si trovano la sacrestia trecentesca e i tre chiostri già facenti parte di un convento.

All’incrocio di piazza San Francesco con la suggestiva via del Fosso si innalza una colonna corinzia su cui è collocata una statua della Madonna, nota come la Madonna dello Stellario. Attraversando via del Fosso, così chiamata per la presenza di uno stretto canale che taglia la città da nord a sud, merita osservare la Lucca “minore” che se ne scorge, con le piccole case affacciate sui lati. Percorriamo tutta via di Fratta e poi via Mordini per un breve tratto quando incontriamo via Guinigi il cui nome deriva dal magnifico palazzo che vi si affaccia.

Palazzo Guinigi
Costruito nel Trecento da una ricca famiglia di mercanti, il palazzo è un’elegante costruzione in cotto, su cui si aprono trifore, quadrifore e persino pentafore. È sormontato dall’agile torre che svetta contro il cielo, una delle poche giunte sino a noi da quel passato medievale, quando la loro altezza indicava l’importanza della casata. Sulla sommità della Torre si trova un grazioso giardino pensile, voluto dai Guinigi come simbolo di rinascita, in cui sono piantati dei lecci secolari. Da qui possiamo ammirare uno splendido panorama della città e delle montagne circostanti.

Giriamo in via delle Chiavi d’Oro e andando a diritto arriviamo in piazza dell’Anfiteatro che prende il nome dall’anfiteatro romano che si trovava in questo luogo e di cui l’architetto Nottolini ha voluto, nell’Ottocento, conservare traccia conferendo alla piazza l’attuale forma ellittica. Entriamo dunque nell’“arena”, tutto intorno sono disposti gli edifici che ospitano non solo abitazioni, ma anche magazzini, trattorie, negozi di prodotti tipici. Capitando a Lucca verso la fine di aprile si avrà modo di vedere la piazza riempirsi di stupendi fiori.
Usciti da questa piazza attraversiamo via Fillungo giungendo così in piazza San Frediano dalla chiesa dedicata al santo vescovo.

Chiesa di San Frediano
Documentata per la prima volta con il suo monastero in una carta dell’anno 685, la basilica attuale è il frutto di molteplici abbellimenti e ristrutturazioni.
La facciata in calcare bianco è decorata nella parte superiore da un grande mosaico di gusto bizantineggiante raffigurante l’Ascensione di Cristo. Entrando, subito a destra, soffermiamoci ad ammirare il bellissimo fonte battesimale romanico sulla cui vasca circolare si trovano rilievi con storie della vita di Mosé e con figure. Sempre a destra rispetto alla porta maggiore vediamo un affresco di Amico Aspertini ed una lunetta in terracotta invetriata attribuita ad Andrea della Robbia. Ricchissimo il patrimonio delle varie cappelle di rilevanza non solo artistica, nella cappella Fatinelli giace il corpo incorrotto di santa Zita. Attraversando le navate si notino le colonne probabilmente derivanti dal vicino anfiteatro. Tra le opere situate nelle cappelle a sinistra è da segnalare il dossale d’altare quattrocentesco di Jacopo della Quercia custodito nella cappella Trenta.

Al termine di via San Frediano procedendo per via Battisti fiancheggiamo così palazzo Pfanner e raggiungiamo l’ingresso su via degli Asili.

Palazzo Pfanner
Questo incantevole palazzo, edificato nel Seicento, ha saputo conquistare alcuni celebri registi tra cui ricordiamo Mario Monicelli e Jane Campion che vi hanno girato buona parte de Il Marchese del Grillo e di Ritratto di Signora. Percorriamo dunque come Alberto Sordi e Nicole Kidman il sontuoso scalone salendo al piano nobile. All’interno delle belle sale è ospitata una mostra permanente degli antichi costumi lucchesi. Affacciandoci dalla loggia si gode una magnifica vista sul bel giardino all’italiana che circonda il palazzo e che viene attribuito a Filippo Juvarra. Passeggiando per i suoi vialetti è possibile in primavera vedere in fiore gli alberi da frutto e le magnolie che insieme alle piante di tasso e pini si trovano in questo angolo di verde. Al centro fa bella mostra una fontana decorata con statue allegoriche mentre dalla parte opposta dell’ingresso si trova la limonaia sormontata da una balaustra.

A questo punto prendiamo l’animata e bellissima via Fillungo, passeggiata preferita dei lucchesi e dei turisti, su cui si affacciano negozi dalle origini antiche, belle case trecentesche ed eleganti locali storici, come il caffè Di Simo. Nelle sue salette, con boiserie e divani alle pareti, si ritrovavano scelti clienti; nel tempo Verdi, Puccini, Pascoli, Carducci, Viani, Verga, Mascagni e Ungaretti hanno fatto di questo locale il “salotto delle celebrità” a Lucca.
Camminando in via Fillungo si presti attenzione alla torre delle Ore, detta in passato anche torre della Lite visto che era stata oggetto di contesa tra famiglie rivali. È la torre più alta della città la cui sommità è raggiungibile dopo aver salito i 207 gradini della scala originaria in legno perfettamente conservata. Arrivati in cima è possibile osservare il settecentesco meccanismo a carica manuale dell’orologio pubblico, che rappresenta uno degli esempi più interessanti ancora funzionanti in Europa.

Torna su

 Itinerario B Da porta Vittorio Emanuele a piazza del Duomo

Questo nostro itinerario inizia a porta Vittorio Emanuele che, aperta nel 1910, è una delle porte più recenti di Lucca. Attraversato piazzale Verdi, si cammini per via San Paolino sino a quando incontriamo via Galli dove si trova palazzo Mansi.

Palazzo Mansi
In questa residenza signorile, tra le più lussuosi di Lucca, ha sede la Pinacoteca nazionale. Una visita a palazzo Mansi è l’occasione per ammirare i capolavori di artisti illustri come Pontormo, Bronzino e Tintoretto, ma anche per vedere un’importante raccolta di pittura lucchese e una collezione di tessuti e arredi, e soprattutto consente di accedere alle sale che in buona parte conservano ancora l’arredo originario, come testimonia la fastosa camera degli Sposi, meraviglioso esempio del gusto barocco.

Ritorniamo in via San Paolino, percorriamola tutta e quindi prendiamo via di Poggio su cui si affaccia la casa in cui nacque Giacomo Puccini.

Casa Natale di Giacomo Puccini
Divenuta sede museale, la casa custodisce oggetti, partiture autografe, bozzetti, lettere, foto, una serie di dipinti appartenuti al grande musicista, nonché il piano al quale il Maestro compose la celebre Turandot. Gli amanti della lirica possono, visitata Lucca recarsi a Torre del Lago dove è visitabile la bella casa in cui il compositore amava soggiornare per lunghi periodi.

Proseguendo per via di Poggio si giunge in piazza San Michele, uno degli angoli più fotografati di Lucca.

Chiesa di San Michele in Foro
La chiesa si erge sulla piazza dove anticamente si trovava il foro romano, da cui il nome. Squisita l’ornatissima facciata che, romanica nella parte inferiore, diventa di gusto gotico in quella superiore. Qui si può ammirare un ricamo di logge traforate e scandite da esili colonne, ognuna diversa dalle altre. Su tutto sovrasta la statua di San Michele che uccide il drago. L’interno custodisce pregevoli opere d’arte di Andrea della Robbia, Matteo Civitali e Filippino Lippi.

Prendiamo via Vittorio Veneto fino ad incontrare piazza Napoleone. Comunemente detta “piazza Grande”, fu aperta nel 1806 davanti al palazzo Ducale di Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, andata in sposa a Felice Baciocchi. Nel palazzo di proprietà della Provincia sono talvolta allestite mostre temporanee.
Nel mese di luglio nella piazza viene allestito il palco su cui si esibiscono alcuni degli interpreti più noti dell’attuale scenario musicale.
Attraversando il cortile degli Svizzeri si arriva in piazza San Romano dove, oltre all’omonima chiesa, ha sede un museo che incontra le simpatie di grandi e piccini.

Museo nazionale del Fumetto
Per chi vuole trascorrere un momento rilassante, divertente, questo è il posto giusto. Nelle sale si incontrano gli eroi della carta stampata, i personaggi di quei fumetti che tutti conosciamo, dal signor Bonaventura con il suo inseparabile bassotto a Topolino, da Tex Willer a Diabolik diretto verso la sua prossima rocambolesca impresa. Oltre alle molte tavole, ai pannelli, ai filmati, vi è una sezione, “Le case dove vivono i sogni”, in cui sono riproposte ambientazioni ispirate ai luoghi frequentati da grandi personaggi del fumetto del Novecento.

Torniamo indietro e attraversata piazza Napoleone si capita in piazza del Giglio dove nell’Ottocento fu innalzato il teatro del Giglio. Questa preziosa bomboniera di origine seicentesca fu ricostruita nell'Ottocento per volere dei Borbone, il cui simbolo araldico è per l'appunto un giglio. Rifulse per tutto il XIX secolo ospitando le migliori compagnie della scena italiana, gli artisti più famosi e le opere più belle dei grandi protagonisti del melodramma, da Verdi a Rossini, da Bellini a Mascagni. 

Sul lato opposto si trovano due bei palazzi: il Paoli, attualmente albergo, e l’Arnolfini. Percorrendo via Duomo si arriva nella piazza su cui domina la cattedrale.

Duomo di San Martino
Fondata nel VI secolo, fu ricostruita tra i secoli XI e XIV. Prima di scoprire i mille tesori che vi sono contenuti, si osservi la facciata su cui è addossata la statua equestre di San Martino, dall’imponente atrio e dalle eleganti tre loggette. Entrati nel portico fermiamoci a guardare i molti rilievi che abbelliscono la parete su cui si aprono i portali, si possono riconoscere episodi della vita del santo, raffigurazioni dei mesi e persino un labirinto, simbolo medievale del pellegrinaggio cristiano. Tra le lunette, quella di sinistra fu decorata da Nicola Pisano. Una volta dentro è opportuno soffermarsi davanti al Volto Santo, croce lignea bizantina del VII secolo venerata durante la processione notturna di Santa Croce nel mese di settembre. E ancora le tele dei famosi Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, Tintoretto. Da non dimenticare assolutamente il monumento funebre di Ilaria del Carretto, conservato nella sagrestia. Voluta dal marito Paolo Guinigi in memoria della moglie morta a soli ventisette anni, questa bellissima opera fu eseguita dallo scultore senese Jacopo della Quercia ed è un importane e splendido esempio di scultura quattrocentesca.

Torna su