Barga itinerari artistici

Itinerario Da porta Reale alla chiesa di San Francesco

Arroccata su uno sperone roccioso, Barga domina la ridente valle del Serchio, nel cuore della Garfagnana. La ragnatela di vie strette e tortuose che si dipana tra gli edifici irregolari rispecchia la tipica planimetria del borgo medievale, protetto da una cinta muraria accessibile da tre porte. Entriamo da quella Reale cui è antistante il piazzale del Fosso, nome che indica l'originaria esistenza di un fossato protettivo intorno alle mura, riempito nell'Ottocento e su cui attualmente si leva un secolare cedro del Libano. Da qui prendiamo via del Pretorio lungo la quale si allineano edifici antichi e su cui si aprono vicoli che offrono scorci di suggestiva bellezza, come quello che si ammira, oltrepassata piazza ser Barghesano, sull'Arringo, cosiddetto in ricordo delle assemblee che vi teneva la comunità medievale. Questo ampio spiazzo verde, situato all'apice del colle di Barga, è il cuore della vita religiosa e civica del paese, rappresentati dal palazzo Pretorio e dal duomo.

Duomo

Costruita a più riprese tra i secoli XI e XVI, la chiesa risulta una commistione affascinante di vari stili. Il rivestimento esterno è stato realizzato con chiari blocchi di alberese, pietra calcarea che acquista tonalità e sfumature diverse a seconda che sia esposta alla pioggia o alla luce del sole. La porta maggiore è fiancheggiata da due esili colonne, alla cui sommità sono posti due leoni, ed è sovrastata da un arco scolpito a foglie di acanto, con un architrave a bassorilievo, su cui è raffigurata una scena di vendemmia. Di pari interesse artistico è la porta laterale, rivolta verso la loggetta del Podestà, il cui bassorilievo è attribuito allo scultore romanico Biduino e mostra il Miracolo dello "Scifo d'Oro" di san Nicola.

Una volta entrati nel tempio, illuminato dalle strette e profonde finestre, merita soffermarsi a guardare il Ciborio degli Olii Santi, bellissima terracotta invetriata attribuita ad Andrea Della Robbia ed il magnifico pulpito marmoreo che, attribuito a Guido Bigarelli da Como, è un'opera di grande pregio dei maestri comacini.

Palazzo Pretorio

Residenza del Podestà di Firenze tra il 1341 e il 1859, è questo il palazzo più antico di Barga, costruito nella prima metà del Trecento insieme alle carceri sottostanti. Dal 1993 nei suoi ambienti è stato allestito il Museo civico.

Il percorso espositivo è stato ideato per consentire la conoscenza di Barga e del suo territorio dal punto di vista naturalistico, storico e artistico, partendo dalla Preistoria per arrivare al Rinascimento. Oltre ai reperti archeologici, agli arredi sacri, alle pitture e alle sculture, vi è un vasto corredo di fotografie, disegni e ricostruzioni grafiche. Interessante è anche la sezione dedicata alla geologia e alla paleontologia, dove sono raccolti reperti fossili provenienti dalla valle del Serchio e dai monti Pisani.

Scendendo nell'antico carcere, si presti attenzione al meccanismo ottocentesco dell'orologio del campanile del duomo di Barga, mentre all'esterno, si nota lo gnomone di una meridiana (la linea meridiana è mancante), realizzata alla metà del Settecento dall'ingegnere Giorgio Kindt, "professore di Meridiane". Era frequente che meridiane di questo tipo fossero impiegate per regolare gli orologi meccanici pubblici.

Una curiosità: sul muro che divide la loggia dalle scale che conducono alle vecchie prigioni, si possono osservare le antiche unità di misura: il "braccio fiorentino" (0, 583 metri) e il "coltello", corrispondente alla lunghezza dell'arma che i cittadini potevano portare per difesa, e il "mezzo staio fiorentino" (12,2 litri) e lo "staio fiorentino" (24,4 litri) usati per le granaglie.

Tornati nell'Arringo, soffermamioci ad ammirare la vista che si spalanca sui colli punteggiati di paesi e casolari e sui profili netti disegnati nella luminosità del cielo dalle cime delle Apuane, delle Pizzorne e dell'Appennino. Questa visione, già di per sé meravigliosa, si tinge di incanto quando, il 10-11 novembre e il 30-31 gennaio di ogni anno, si assiste a un "doppio" tramonto. Il sole muore una prima volta, scomparendo dietro la cresta, per poi tornare a rosseggiare incorniciato nell'apertura del monte Forato, dando vita a effetti di luce e di colore davvero sorprendenti, e quindi scomparire una seconda volta.

Scendendo per un'ampia scalinata giungiamo alla chiesa del Santissimo Crocifisso.

Chiesa del Santissimo Crocifisso

È questo uno dei più antichi edifici religiosi di Barga. La facciata di gusto tardo cinquecentesco è tripartita da quattro lesene in arenaria e coronata da timpano. All'interno un bell'esempio di coro ligneo delimita l'area presbiteriale ricca del prezioso arredo dell'altare in legno intagliato.

Camminando per via della Speranza si arriva alla più grande delle porte del borgo: Porta Macchiaia. Proseguendo per via di Mezzo si giunge in piazza Garibaldi, dove spicca l'imponente mole del cinquecentesco palazzo Balduini, abitazione dal barghigiano Balduino Balduini, vescovo di Aversa, "fisico" e domestico del cardinale Del Monte, futuro papa Giulio III. Poco dopo si apre piazza Salvi dove vediamo stagliarsi due edifici cinquecenteschi in stile fiorentino: il palazzo Pancrazi, già residenza del facoltoso mercante Martino Pancrazi e oggi sede del Comune, e la Loggia dei Mercanti, dove un tempo si svolgeva il mercato di Barga i cui prodotti più importanti erano il sale e la seta. Da qui si passa in piazza Angelio e poi si prosegue per via di Mezzo, fiancheggiata da bei palazzi nobiliari settecenteschi, dove si trova il teatro dei Differenti che ha visto nel 1911 Giovanni Pascoli tenere il discorso "La Grande Proletaria s'è mossa", in occasione della guerra di Libia, e che ogni anno accoglie alcuni dei più grandi jazzisti che qui giungono per il Barga Jazz Festival. Altro edificio di particolare interesse prospiciente via di Mezzo è la chiesa della Santissima Annunziata, uno dei più begli edifici religiosi in stile barocco.